La mia esperienza: da "Mom to be" a Mamma.
Curando un blog principalmente per mamme e "mom to be" non posso esimermi dal raccontarvi quella che è stata la mia esperienza per quanto riguarda la gravidanza, il parto e la mia attuale vita da mamma. In sostanza come tutto è cambiato dal 2 giugno 2015, il giorno in cui ho scoperto di essere incinta.
Quella mattina mi svegliai con un mix di sintomi elevati all'ennesima potenza, che mi lasciarano perplessa ma non sospettosa.Era da qualche giorno che "le aspettavo" e i segnali parlavano chiaro: dolorino alle ovaie, seno bello turgido (bei ricordi!) e spossatezza, uguale... ciclo in arrivo.
Ma qualcosa non tornava: il seno mi scoppiava, percepivo qualcosa di strano al basso ventre. Quell'alone di nervosismo che per me era premestruale, mi portò a esclamare "ma quanto ci mettono ad arrivare?!".
Franz, come amo soprannominarlo dopo il nostro viaggio in Austria, si svegliò e al contrario di quanto ci si potesse aspettare, esclamò molto serafico: "Fai il test" e tornò a dormire.
Non me lo feci dire due volte, eppure il dubbio non mi assalì.
Scartai il test, seguii tutto l'iter e appoggiai lo strumento sul bordo della finestra. Rilessi e continuai a fissare "una lineetta negativo, due positivo".
Battiti del cuore abbastanza regolari. Presi un respiro e chiusi gli occhi.La voglia era di aprirli, dentro di me il "tanto è negativo" si ripeteva con la stessa cadenza dell'allarme della macchina quando parti a cinture slacciate.
Ma a quel punto, il dubbio si insinuò: "e se invece fosse positivo?"
Aprii gli occhi. La prima nitida, la seconda si stava definendo. ECCOLE! DUE LINEETTE
.... E adesso?
A quel punto i battiti accelerarono, chiamai mio marito con voce strozzata e, arrivata sulla soglia della camera, lo guardai. Era sdraiato sul letto, appoggiato sui gomiti, come se non si fosse riaddormentato. Anche lui mi guardava, attonito.
Dopo lo stupore, ci stringemmo forte. La stessa domanda ripetute mille volte, ma senza curarsi della risposta, in fondo quello che stavamo creando insieme si stava plasmando come sperato, solo un po ' più in fretta...
Quel desiderio che avevo sin da bambina si stava avverando. Il nostro Amore si stava concretizzando. Ci promettemmo di attendere i tre mesi canonici prima di annunciare il lieto evento. Alla fine, però, fu il nostro segreto solo per un mese.
Decidemmo di rendere partecipi almeno i nostri genitori, anche se qualcuno delle nostre amicizie aveva captato qualcosa di diverso nelle mie abitudini.I nove mesi più sereni della mia vita.Mai una nausea, una complicanza, niente.
È vero, ogni tanto la mattina, avvertivo un senso di "pienezza", un leggero appesantimento come un post pranzo di natale, ma con un biscotto tutto passava.
Capelli luminosi, pelle elastica, forse anche grazie alla mia inaspetata costanza nell'utilizzo dell'olio di mandorle.
I kg presi nei tempi e nelle quantità giuste.Aspettavamo intrepidi la visita di controllo mensile.
Fagiolina (chiamata così per tutti e 9 i mesi) cresceva bene e papà chiedeva costantemente alla dottoressa di confermargli il sesso, sperando sempre, sotto sotto, in una svista. Avendo già una bambina auspicava nella parità dei sessi in casa ma ora, nonostante la minoranza, si è ricreduto e si scioglie ad ogni sorriso o loro moina.
All'ottavo mese io e Franz siamo partiti per un viaggio in macchia, il mio cinquino Luigi, verso l'Austria.
La ginecologa mi aveva dato l'ok, le uniche restie erano mia madre e mia suocera.Un viaggio bellissimo che ricorderò sempre, soprattutto perché ben scandito dalle soste in autogrill, dove per accedere ai servizi devi per forza pagare. Della serie: hai voluto viaggiare all'ottavo mese? Ora paghi.
Innsbruck, castelli di Neuschwanstein e Hohenschwangau, Vienna e infine Venezia. Meraviglioso.
L'ultimo mese si è fatto sentire, giustamente e al penultimo weekend già mi sentivo che sarebbe stato l'ultimo soli io e Franz.
... To be continued!
